Solo un ragazzo di Elena Varvello

 

Era da molto tempo che non mi succedeva di non riuscire a smettere di leggere un libro, di doverlo finire, di andare a letto tardi e svegliarmi presto con il pensiero alla storia.

Non voglio dire della trama perché è un libro che va letto, che deve essere scoperto, che all’inizio fai fatica a comprendere perché assumi il punto di vista dei protagonisti. E vivi con loro quello che pensano, che temono, che vorrebbero. Al punto da non capire più che cosa è vero.

Il libro ti fa sentire dolore e sofferenza. Quella che il figlio, adolescente, il protagonista della storia, non è riuscito a sentire. Ha fatto succedere delle cose e basta.  Li provi tu questi vissuti al suo posto. Perché lui non ha comunicato, lui non ha detto, lui si è chiuso nel suo mondo. Attraverso lo scorrere delle pagine, riesci a vivere il dolore dei genitori, delle sorelle per non averlo compreso, per non essere riusciti a cogliere il suo disagio. Ed entri drammaticamente in quello che succede in una famiglia quando il dolore invade tutti gli spazi. E quello stesso figlio che prima quasi non si vedeva, poi diventa tutto, anche se non c’è: è ovunque, occupa ogni momento, ogni pensiero. Si litiga per lui, si smette di vivere, di mangiare, di toccarsi, di amare. Ci si sente in colpa. Si prova rabbia, si cerca di fuggire. E si muore di dolore.

La scrittura di Elena Varvello è intensa, ti fa sentire sulla pelle quello che provano i protagonisti della storia. Riesce a farti essere ciascuno di loro.

Prima di concludere, una cara lettrice del blog ha voluto condividere con me il bisogno, in questo momento così faticoso per tutto quello che sta succedendo, di libri un po’ più leggeri, meno dolorosi, in grado di fare sognare, sperare. Divertire. Quando mi ha parlato, questo libro l’avevo già letto. E ho voluto comunque presentarvelo. Non leggetelo se vi sentite appesantiti, lasciatelo per un altro momento.

Con il prossimo libro cercherò di andare in una direzione diversa, meno drammatica. Più leggera.

Alla prossima e grazie per i vostri riscontri.

 

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