Ingeborg Bachmann è considerata uno dei grandi poeti moderni. Questo testo, Tre sentieri per il lago, è uno tra i suoi scritti in prosa. Vi ho segnalato questo libro in particolare per un racconto, da quando l’ho letto ogni tanto mi torna in mente, in momenti i cui le cose che accadono attorno a noi non verremmo viverle, non vorremmo vederle. Il racconto si intitola Occhi Felici. Miranda, la protagonista ha il sistema ottico malato. E lo considera “un dono del cielo” perché la donna nonostante abbia la prescrizione di occhiali preferisce non comprarli. Preferisce non vedere i particolari del mondo che le gira accanto, si stupisce di come gli altri uomini riescano a sopportare quotidianamente le cose che vedono e che sono costretti a vedere. “….lei non squadra nessuno, non fotografa la gente con uno sguardo occhialuto, ma se la dipinge in un modo tutto suo, frutto d’altre impressioni…” e ancora “il mondo velato è, nonostante tutto, l’unico mondo dove lei sei sente a suo agio…il mondo più netto, che sia di cristallo, di vetro leggero o di plastica, o visto attraverso le più moderne lenti a contatto Miranda non l’accetterà mai” . Dove tutti s’affannano a cercar chiarezza, Miranda si ritrae: no, questa ambizione non ce l’ha. Ma sono altre le fragilità della donna: di confronti che pur se velati sono sempre confronti, di un amore che non sente di meritare, che prima o poi perderà. Che perde di vista. Leggete il racconto e tenete sempre in mente la frase con cui si chiude.
Il segnalibro ha cercato di rendere l’idea di un mondo con forme e contorni indefiniti. Come quello che preferisce guardare Miranda.